La città marchigiana di Jesi, in provincia di Ancona, vanta origini molto antiche: la leggenda narra che la città sia stata fondata dal re dei Pelasgi, Esio, anche se già dal 247 a.C. era una colonia romana, conosciuta come l’antica Æsis. Conquistata e distrutta dai Longobardi, nel 56 d.C. viene affidata al papato e grazie all’azione dei monaci benedettini si dà il via alla costruzione di innumerevoli abbazie, mentre il dispotismo papale tende a sviluppare sanguinose rivolte. Nel 1130 Jesi si proclama Libero Comune.
Jesi ancora oggi conserva un patrimonio artistico-architettonico affascinante e suggestivo, e se ci si trova a passeggiare tra le sue vie, si ha l’impressione che il tempo si sia fermato.
Ecco alcune attrazioni da non perdere:
– Mura di cinta: la sua caratteristica cinta muraria è tra le meglio conservate della regione e le ha fatto conquistare il titolo di Città esemplare Unesco: lunga 1,5 km racchiude il centro storico e i suoi edifici costruiti in diverse epoche;
– Piazza Federico II: la piazza più importante della città, un tempo si trovava l’antico Foro romano e dove secondo la tradizione, il giorno di Santo Stefano del 1194 è nato Federico II di Svevia. Nella stessa piazza è presente il Palazzo Ripanti e l’annesso Museo Diocesano, ricco di testimonianze sull’arte sacra;
– Palazzo della Signoria: uno dei palazzi più rappresentativi delle Marche, si trova a Piazza Colocci. Il palazzo ospita la Biblioteca Planettiana e la sala Maggiore, famosa per il soffitto ligneo a cassettoni risalente al cinquecento e scaffalatura lignea dell’antica libreria Pianetti del settecento;
– Teatro Pergolesi: il tempio della lirica italiana e intitolato al celebre violinista e compositore, si trova a Piazza della Repubblica, centro culturale e artistico della città. Il teatro è famoso per l’acustica perfetta, e ospita la più ricca stagione teatrale delle Marche.
– Arco Clementino: arco trionfale risalente al 1734 e dedicato al papa Clemente XII degli Orsini, in occasione dell’abolizione della tassa sul grano.
– Pinacoteca civica: che conserva le opere di Lorenzo Lotto, si trova a Palazzo Pianetti;
– Riserva di Ripa Bianca: dove immergersi nella natura incontaminata.
Nelle vicinanze di Jesi, sparsi nel paesaggio collinare circostante, da non perdere anche gli spettacolari e suggestivi Castelli di Jesi.
La città di Jesi, non è solamente nota per l’architettura urbanistica, ma è anche un borgo ricco di antiche tradizioni culinarie molte delle quali a base di frutta secca, come la lonza di fico, composta da fichi essiccati, noci, mandorle e sapa. Da non dimenticare l’eccellente pizza al formaggio, famosa per la forma che ricorda quella di un panettone. Ma anche i dolci non sono da meno, come i biscotti al gusto di mosto e i cavallucci, biscotti a base di frutta secca, sapa, rum o marsala, cacao amaro e pane grattugiato.
Tra le altre specialità spiccano le bevande alcoliche, come il particolarissimo Vino di visciola, ottenuto dalle ciliegie selvatiche. Tra i bianchi è sicuramente da annoverare il Verdicchio dei Castelli di Jesi, dal profumo unico e delicato. Mentre la Lacrima di Morro d’Alba è un rosso dall’odore fruttato che ricorda i frutti rossi.
Molti di questi prodotti tipici è possibile trovarli presso il caratteristico Mercato coperto della città che si svolge dal lunedì al sabato mattina in Via N. Sauro.
Mentre tra gli eventi più importanti è da ricordare il Palio di San Floriano, una duecentesca rievocazione storica, che si tiene nel mese di maggio.
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